Il grafico mette in relazione la percentuale di esami e visite ambulatoriali rinviati nel periodo compreso tra il 1 marzo ed il 30 aprile 2020, censiti da Pazienti dimenticati, e l’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti, calcolata sul totale dei casi registrati nel periodo considerato a partire dai dati della Protezione civile. In generale, più un punto è in basso, più è alta la percentuale di operazioni rinviate, più si trova a destra, maggiore è l’incidenza dei contagi. I punti in rosa sono quelli per cui la percentuale è calcolata sugli effettivi rinvii, quelli in grigio sono quelli per cui il calcolo è avvenuto sulla base degli interventi eseguiti nello stesso periodo del 2019. Bene aggiungere che, dove i dati permettevano di identificarli, la scelta è stata quella di escludere dal novero le analisi di laboratorio. Questo perché le analisi non sono state sospese.

Anche in questo caso, non emerge una correlazione tra la percentuale di prestazioni rinviate e la diffusione della pandemia da Sars-CoV-2 sul territorio nazionale. La ragione, come già detto altrove, è che lo stop alle prestazioni nasce da una decisione centrale, omogenea per l’intero territorio nazionale, mentre il virus si è diffuso maggiormente nelle regioni del Nord.