Uno dei temi posti dalla pandemia, una delle ragioni che hanno portato ad imporre il lockdown totale tra il 9 marzo ed il 4 maggio del 2020 è l’impatto della diffusione del contagio sul sistema sanitario nazionale. Ovvero la capacità di quest’ultimo di fornire assistenza adeguata a tutti i pazienti positivi al Sars-CoV-2. Uno degli elementi che consentono di valutare questo impatto riguarda i ricoveri in terapia intensiva.

Il tasso di occupazione di questi reparti è uno degli elementi di monitoraggio dell’andamento della pandemia inseriti nel decreto del ministero della Salute del 30 aprile del 2020, il documento che andava a regolamentare la gestione di quella che all’epoca venne definita Fase 2. Il testo fissava nel 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti Covid la soglia critica, superata la quale il sistema sanitario sarebbe andato in sofferenza.

Per provare a descrivere quale sia stato l’impatto su questi reparti, l’istanza di accesso trasmessa alle aziende sanitarie ed ospedaliere ha riguardato anche il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva nei mesi di marzo e aprile 2020. Le risposte ottenute sono visualizzate nella mappa che apre questa pagina: più un punto è grande, maggiore è il numero di persone positive al Sars-CoV-2 per le quali è stato necessario il ricovero in terapia intensiva.

Come si vede osservando la mappa, l’impatto è stato molto differenziato nelle diverse regioni italiane. La Lombardia, il territorio più colpito durante la prima ondata, ha visto un numero più alto di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Il numero più alto, pari a 349 pazienti, lo ha comunicato l’Asst Papa Giovanni XXIII, realtà che gestisce l’omonimo ospedale con sede a Bergamo, la città italiana più colpita dalla prima fase della pandemia.

Utilizzando il filtro posto al di sopra della mappa (al di sotto per chi legge da desk) è possibile isolare una singola regione. Questo grafico, utilizzando i dati forniti dalla Protezione civile, mostra invece l’andamento dei ricoveri nelle terapie intensive su base nazionale tra il 1 marzo ed il 30 aprile 2020: